L’Arma dei CarabinieriL'Arma dei Carabinieri (in precedenza Corpo dei Carabinieri Reali) è una delle quattro forze armate della Repubblica Italiana e una delle quattro forze di polizia italiane.Nata come "Arma" nell'ambito dell'Esercito Italiano, nel 2000 è stata elevata al rango di forza armata autonoma con collocazione nell'ambito del Ministero della difesa. È un corpo di gendarmeria, avente anche funzioni di polizia, al cui vertice vi è un "comandante generale".La creazioneNel clima della Restaurazione, Vittorio Emanuele I di Savoia, al rientro in Torino, dopo un periodo passato in sostanziale esilio a Cagliari (il territorio continentale del Regno di Sardegna era stato occupato dalle truppe di Napoleone Bonaparte) all'inizio del XIX secolo, emanò la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti")[3] con la quale fu istituito il Corpo dei Carabinieri Reali, unità militare con compiti di polizia.Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera (con una componente di cavalleria), e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu, infatti, selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi, perciò venne considerato un corpo d'élite. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica del corpo il 13 agosto 1814. Il 25 giugno 1833 con decreto del re Carlo Alberto di Savoia vennero adottati i colori del pennacchio (lo scarlatto ed il turchino).Durante il Risorgimento furono impegnati su diversi fronti e dopo il compimento dell'unità d'Italia i Carabinieri Reali diventarono "Arma" del Regio Esercito l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali come fanteria, artiglieria, cavalleria, divenendo componente effettiva del Regio Esercito dell'Italia unitaL'elevamento a forza armata autonoma nel 2000Fino all'anno 2000 l'Arma dei Carabinieri era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di Arma (definita «prima Arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[8] i carabinieri vennero elevati a rango di forza armata autonoma nell'ambito del Ministero della difesa, con l'emanazione del D. Lgs. 5 ottobre 2000, n. 297.Ciò ebbe come conseguenza per il Corpo di avere come comandante generale un ufficiale generale proveniente dai propri ranghi. Il primo comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il comandante generale dell'Arma era scelto da ufficiali generali in possesso di particolari caratteristiche provenienti dall'Esercito.Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso ad un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di capo di stato maggiore della difesa che può essere assunta solo da un ufficiale generale dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[9]Nell'ottobre 2016 con l'assorbimento del Corpo forestale dello Stato nasce il "Comando per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri" alle dipendenze funzionali del ministro delle risorse agricole e forestali.Organizzazione e specialitàL'Arma dei Carabinieri, è divisa in quattro grandi branche: l'Organizzazione centrale, l'Organizzazione territoriale, l'Organizzazione mobile e speciale e l'Organizzazione addestrativa con le scuole allievi. In aggiunta, sono presenti dei reparti autonomi con compiti particolari.L'organizzazione territoriale rappresenta il fulcro dell'attività d'istituto, in quanto assorbe l'81% della forza (oltre 86.000 unità) distribuite su un' intelaiatura di reparti estremamente capillare articolata in: •5 Comandi Interregionali, retti da generale di corpo d'armata, che esercitano funzioni di alta direzione, di coordinamento e di controllo nei confronti dei Comandi di Legione ed assicurano, attraverso i propri organi, il sostegno tecnico, logistico ed amministrativo di tutti i reparti dell'Arma dislocati nell'area di competenza, anche se appartenenti ad altre organizzazioni funzionali;•18 Comandi di Legione, retti da generali di divisione e di brigata, cui risale la responsabilità della gestione del personale e competono le funzioni di direzione, di coordinamento e di controllo delle attività dei comandi provinciali;•102 Comandi Provinciali, retti da generale di brigata, colonnello o tenente colonnello, con sede in ciascun capoluogo della regione amministrativa (in Valle d'Aosta é presente un Gruppo, dipendente dalla Legione Carabinieri Piemonte e Valle d'Aosta, competente sull'intero territorio regionale). Hanno competenza su una provincia amministrativa ed esercitano le funzioni di direzione, di coordinamento e di controllo dei reparti dipendenti (1 o più Gruppi, eventuale Reparto Servizi e Magistratura; Reparto Operativo; Nucleo Radiomobile; Sezioni di Polizia Giudiziaria; un numero variabile di Reparti Territoriali e Compagnie). Hanno la responsabilità dell'analisi e del raccordo delle attività operative e di contrasto della criminalità condotte nella provincia anche dai reparti speciali;•13 Comandi di Gruppo, retti da colonnello/tenente colonnello. Si tratta, ad eccezione di quello di Aosta, le cui caratteristiche sono state evidenziate nel punto precedente, di organi demoltiplicatori delle funzioni di direzione, coordinamento e controllo dei Comandi Provinciali nel cui ambito sono previsti.•532 Comandi di Reparto Territoriale o Compagnia. Sono retti da tenente colonnello / maggiore / capitano e sono differentemente strutturati in rapporto alla loro estensione ed alla rilevanza operativa del territorio.Dirigono l'attività di un numero variabile di Tenenze e Stazioni ed hanno organi propri (Centrale Operativa e Nucleo Operativo e Radiomobile), che assicurano il pronto intervento nelle 24 ore e sviluppano autonome capacità operative di contrasto delle manifestazioni di criminalità a rilevanza locale;•69 Tenenze. Sono rette da tenenti, sottotenenti e luogotenenti e sono competenti su un solo comune con un numero elevato di abitanti. Sono in grado di svolgere un servizio di pronto intervento nelle 24 ore ed un'autonoma attività di polizia giudiziaria. Hanno la responsabilità diretta del controllo del territorio e delle connesse attività istituzionali.•4573 Stazioni, •peculiari articolazioni di base dell'Arma dei Carabinieri a livello locale.•In relazione alla rilevanza dell'impegno operativo sono rette da luogotenente, maresciallo aiutante sostituto ufficiale di pubblica sicurezza, maresciallo capo o maresciallo ordinario. Hanno la responsabilità diretta del controllo del territorio - di uno o più comuni o parte di comune di grandi città - e delle connesse attività istituzionali. Le Stazioni adottano un orario di apertura al pubblico degli uffici differenziato in base alle esigenze, sino a coprire l'intero arco delle 24 ore. Attualmente sono oltre 1700 i militari delle Stazioni impiegati nel servizio di carabiniere di quartiere.Dell'organizzazione territoriale fanno parte anche una serie di supporti operativi:•1 Gruppo Operativo "Calabria";•Squadrone Eliportato Cacciatori "Sardegna";•1 Reparto Squadriglie e 7 Squadriglie;•Centro e Nuclei cinofili;•Centro e Nuclei subacquei;•Unità navali.UniformiL'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale sia estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca a un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma, branca e nappo sui baveri (il rimanente personale ha gli alamari tradizionali dell'Arma in metallo fissati con clip o in filo d'argento). Gli ufficiali, i luogotenenti e i marescialli aiutanti sostituti ufficiali di pubblica sicurezza non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni.Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale") e prevedeva la cravatta, anch'essa cachi. La cravatta fu abolita nell'Uniforme Ordinaria Estiva dall'estate 1984 consentendo la camicia aperta al primo bottone. Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 e 1999, per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.I marescialli, con l'eccezione dei luogotenenti, e i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e gli ispettori (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati, carabinieri e allievi, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per gli ispettori e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è l'aquila dello stato maggiore con monogramma R.I. al centro, argento per i generali di brigata e di divisione, oro per i generali di corpo d'armata). Gli ufficiali comandanti di reparto portano il fregio ricamato in oro bordato di rosso. Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri, appuntati, brigadieri e allievi; per i brigadieri capo il soggolo è anch'esso nero ma con l'aggiunta di un galloncino argento screziato di nero. Il soggolo diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo con il numero di galloncini che aumenta con l'aumentare del grado. Per i marescialli aiutanti sostituti ufficiali di P.S. il soggolo è argento bordato di rosso con tre galloncini argento screziati di nero; per il grado apicale dei sottufficiali, ovvero il luogotenente, il soggolo è argento bordato di rosso con quattro galloncini anch'essi argento bordati di rosso. Per gli ufficiali inferiori il soggolo e i galloncini sono interamente in argento senza screziature, per gli ufficiali superiori il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato con galloncini argentati. Per gli ufficiali generali infine il soggolo diventa una treccia argentata con galloncini argentati. Per i generali con incarichi speciali (vice-comandante e comandante generale dell'Arma, che portano stellette bordate in rosso sulla spalline) i galloncini sono argentati bordati in rosso.Il fregio dei carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte, piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta).La grande uniforme speciale (GUS) è costituita dal tradizionale copricapo dell'Arma dei Carabinieri, una marsina (con code) con spalline metalliche con frange, cordelline ed eventuali decorazioni, sciarpa blu e sciabola per gli ufficiali, solo sciabola (o fucile da assalto AR 70/90) per il rimanente personale, bandoliera con giberna, pantaloni con bande; pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti ippomontati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, mantello di panno nero.Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca detto anche "cento piume" rosso-blu). I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:•Cacciatori di Calabria e Sardegna, riconoscibili dal basco rosso (versione vecchia, tipo boschivo, anche detta woodland)•1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania" riconoscibili dal basco amaranto identico a quello indossato dai militari della Folgore (versione policroma vegetata)Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.•Compiti istituzionaliAi sensi del D. Lgs. 5 ottobre 2000, n. 297, l'Arma ha essenzialmente una duplice natura: quella di forza armata e quella di forza di polizia. Per le due funzioni dipende, rispettivamente, dal capo di stato maggiore della difesa e dal Ministero dell'interno. È quindi un Corpo militare di polizia (gendarmeria) a competenza generale ed in servizio permanente di pubblica sicurezza, dipendente dal comandante generale e dal capo di stato maggiore della difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati numerosi compiti.I compiti e le competenze sono principalmente affermati dal codice dell'ordinamento militare:Compiti militari:1concorso alla difesa della Patria ed alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità;2partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di stato maggiore della difesa;3polizia militare:operazioni di polizia militare all'estero,sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle forze armate in missioni di supporto alla pace;Pubblica sicurezza (p.s.):esercizio esclusivo delle funzioni di organo di sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace;polizia giudiziaria: esercizio esclusivo di polizia militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;4sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;5assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio di mobilitazione;6sicurezza militare: "L'Arma dei Carabinieri fornisce all'autorità individuata dal Presidente del Consiglio dei ministri nell'esercizio delle funzioni di cui all'articolo 1 della legge 24 ottobre 1977, n. 801, elementi informativi necessari per il rilascio delle abilitazioni di sicurezza agli appartenenti alle Forze armate, al personale civile dell'amministrazione della difesa, nonché alle persone fisiche e giuridiche per lo svolgimento di attività produttive attinenti alla sicurezza militare dello stato".Compiti di polizia (artt. 159 e 161 del D. Lgs. n. 66/2010):-esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica;-mantenimento dell'ordine pubblico e della sicurezza;-quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.Compiti speciali:-servizi presso gli uffici giudiziari;-servizi presso la Presidenza della Repubblica;-assolvimento delle scorte d'onore.Istituzioni internazionali:-peacekeeping: l'Arma è la forza di polizia italiana per la Forza di gendarmeria europea, e partecipa alle missioni internazionali con l'unità specializzata multinazionale.Contribuisce inoltre ai servizi di polizia stradale sulla viabilità ordinaria oltre che nel servizio di frontiera lungo i confini terrestri.Organicol'Arma dei Carabinieri contava una forza organica di circa 116.000 unità di personale così ripartite:•4.000 ufficiali;•30.000 ispettori;•20 000 sovrintendenti;•62.000 appuntati e carabinieri.Ai summenzionati sono da aggiungere circa 3.000 unità in forza extra-organica ripartiti nei vari ruoli e 1.100 allievi.Il mottoIl motto dell'Arma dei Carabinieri è Nei secoli fedele.Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932, n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio FusiIl motto andò a sostituire il precedente, Usi obbedir tacendo e tacendo morir (versi tratti dal poema La Rassegna di Novara di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.La Festa dell'ArmaLa data del 5 giugno è stata assunta come festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale. La motivazione che ha accompagnato la medaglia è la seguente: "Rinnovellò le sue più fiere tradizioni con innumerevoli prove di tenace attaccamento al dovere e di fulgido eroismo, dando validissimo contributo alla radiosa vittoria delle armi d'Italia".La festa viene celebrata a Roma con il carosello storico, rievocazione delle battaglie più importanti a cui l'Arma ha partecipato.La patrona: Virgo FidelisLa patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta come patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.Dall'ottobre del 2015 vi è dedicato un Santuario diocesano nella Chiesa di San Giovanni Battista a Incisa Scapaccino (Asti), nella frazione storica di Borgo Villa, il primo in Italia dedicato alla patrona dei carabinieri, destinato a diventare meta di pellegrinaggio per tutti i devoti e i militari della penisola.La preghieraLa preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.L'innoL'inno alla Virgo Fidelis fu composto dal professor Mario Scotti per quanto è relativo al testo, mentre la musica e il relativo spartito sono del maestro Domenico Fantini.Ulteriori informazioni potranno essere apprese sul sito istituzionale dell’Arma dei Carabinieri : http://www.carabinieri.it
Associazione Nazionale Carabinieri - Sezione di Venezia c/o Comando Provinciale Carabinieri San Zaccaria, Castello 4693/A , 30122 VENEZIA - Tel. 041 528 6235 - Email venezia@sezioni-anc.it
L’Arma dei CarabinieriL'Arma dei Carabinieri (in precedenza Corpo dei Carabinieri Reali) è una delle quattro forze armate della Repubblica Italiana e una delle quattro forze di polizia italiane.Nata come "Arma" nell'ambito dell'Esercito Italiano, nel 2000 è stata elevata al rango di forza armata autonoma con collocazione nell'ambito del Ministero della difesa. È un corpo di gendarmeria, avente anche funzioni di polizia, al cui vertice vi è un "comandante generale".La creazioneNel clima della Restaurazione, Vittorio Emanuele I di Savoia, al rientro in Torino, dopo un periodo passato in sostanziale esilio a Cagliari (il territorio continentale del Regno di Sardegna era stato occupato dalle truppe di Napoleone Bonaparte) all'inizio del XIX secolo, emanò la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti")[3] con la quale fu istituito il Corpo dei Carabinieri Reali, unità militare con compiti di polizia.Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera (con una componente di cavalleria), e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu, infatti, selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi, perciò venne considerato un corpo d'élite. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica del corpo il 13 agosto 1814. Il 25 giugno 1833 con decreto del re Carlo Alberto di Savoia vennero adottati i colori del pennacchio (lo scarlatto ed il turchino).Durante il Risorgimento furono impegnati su diversi fronti e dopo il compimento dell'unità d'Italia i Carabinieri Reali diventarono "Arma" del Regio Esercito l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali come fanteria, artiglieria, cavalleria, divenendo componente effettiva del Regio Esercito dell'Italia unitaL'elevamento a forza armata autonoma nel 2000Fino all'anno 2000 l'Arma dei Carabinieri era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di Arma (definita «prima Arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[8] i carabinieri vennero elevati a rango di forza armata autonoma nell'ambito del Ministero della difesa, con l'emanazione del D. Lgs. 5 ottobre 2000, n. 297.Ciò ebbe come conseguenza per il Corpo di avere come comandante generale un ufficiale generale proveniente dai propri ranghi. Il primo comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il comandante generale dell'Arma era scelto da ufficiali generali in possesso di particolari caratteristiche provenienti dall'Esercito.Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso ad un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di capo di stato maggiore della difesa che può essere assunta solo da un ufficiale generale dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[9]Nell'ottobre 2016 con l'assorbimento del Corpo forestale dello Stato nasce il "Comando per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri" alle dipendenze funzionali del ministro delle risorse agricole e forestali.Organizzazione e specialitàL'Arma dei Carabinieri, è divisa in quattro grandi branche: l'Organizzazione centrale, l'Organizzazione territoriale, l'Organizzazione mobile e speciale e l'Organizzazione addestrativa con le scuole allievi. In aggiunta, sono presenti dei reparti autonomi con compiti particolari.L'organizzazione territoriale rappresenta il fulcro dell'attività d'istituto, in quanto assorbe l'81% della forza (oltre 86.000 unità) distribuite su un' intelaiatura di reparti estremamente capillare articolata in: •5 Comandi Interregionali, retti da generale di corpo d'armata, che esercitano funzioni di alta direzione, di coordinamento e di controllo nei confronti dei Comandi di Legione ed assicurano, attraverso i propri organi, il sostegno tecnico, logistico ed amministrativo di tutti i reparti dell'Arma dislocati nell'area di competenza, anche se appartenenti ad altre organizzazioni funzionali;•18 Comandi di Legione, retti da generali di divisione e di brigata, cui risale la responsabilità della gestione del personale e competono le funzioni di direzione, di coordinamento e di controllo delle attività dei comandi provinciali;•102 Comandi Provinciali, retti da generale di brigata, colonnello o tenente colonnello, con sede in ciascun capoluogo della regione amministrativa (in Valle d'Aosta é presente un Gruppo, dipendente dalla Legione Carabinieri Piemonte e Valle d'Aosta, competente sull'intero territorio regionale). Hanno competenza su una provincia amministrativa ed esercitano le funzioni di direzione, di coordinamento e di controllo dei reparti dipendenti (1 o più Gruppi, eventuale Reparto Servizi e Magistratura; Reparto Operativo; Nucleo Radiomobile; Sezioni di Polizia Giudiziaria; un numero variabile di Reparti Territoriali e Compagnie). Hanno la responsabilità dell'analisi e del raccordo delle attività operative e di contrasto della criminalità condotte nella provincia anche dai reparti speciali;•13 Comandi di Gruppo, retti da colonnello/tenente colonnello. Si tratta, ad eccezione di quello di Aosta, le cui caratteristiche sono state evidenziate nel punto precedente, di organi demoltiplicatori delle funzioni di direzione, coordinamento e controllo dei Comandi Provinciali nel cui ambito sono previsti.•532 Comandi di Reparto Territoriale o Compagnia. Sono retti da tenente colonnello / maggiore / capitano e sono differentemente strutturati in rapporto alla loro estensione ed alla rilevanza operativa del territorio.Dirigono l'attività di un numero variabile di Tenenze e Stazioni ed hanno organi propri (Centrale Operativa e Nucleo Operativo e Radiomobile), che assicurano il pronto intervento nelle 24 ore e sviluppano autonome capacità operative di contrasto delle manifestazioni di criminalità a rilevanza locale;•69 Tenenze. Sono rette da tenenti, sottotenenti e luogotenenti e sono competenti su un solo comune con un numero elevato di abitanti. Sono in grado di svolgere un servizio di pronto intervento nelle 24 ore ed un'autonoma attività di polizia giudiziaria. Hanno la responsabilità diretta del controllo del territorio e delle connesse attività istituzionali.•4573 Stazioni, •peculiari articolazioni di base dell'Arma dei Carabinieri a livello locale.•In relazione alla rilevanza dell'impegno operativo sono rette da luogotenente, maresciallo aiutante sostituto ufficiale di pubblica sicurezza, maresciallo capo o maresciallo ordinario. Hanno la responsabilità diretta del controllo del territorio - di uno o più comuni o parte di comune di grandi città - e delle connesse attività istituzionali. Le Stazioni adottano un orario di apertura al pubblico degli uffici differenziato in base alle esigenze, sino a coprire l'intero arco delle 24 ore. Attualmente sono oltre 1700 i militari delle Stazioni impiegati nel servizio di carabiniere di quartiere.Dell'organizzazione territoriale fanno parte anche una serie di supporti operativi:•1 Gruppo Operativo "Calabria";•Squadrone Eliportato Cacciatori "Sardegna";•1 Reparto Squadriglie e 7 Squadriglie;•Centro e Nuclei cinofili;•Centro e Nuclei subacquei;•Unità navali.UniformiL'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale sia estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca a un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma, branca e nappo sui baveri (il rimanente personale ha gli alamari tradizionali dell'Arma in metallo fissati con clip o in filo d'argento). Gli ufficiali, i luogotenenti e i marescialli aiutanti sostituti ufficiali di pubblica sicurezza non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni.Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale") e prevedeva la cravatta, anch'essa cachi. La cravatta fu abolita nell'Uniforme Ordinaria Estiva dall'estate 1984 consentendo la camicia aperta al primo bottone. Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 e 1999, per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.I marescialli, con l'eccezione dei luogotenenti, e i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e gli ispettori (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati, carabinieri e allievi, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per gli ispettori e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è l'aquila dello stato maggiore con monogramma R.I. al centro, argento per i generali di brigata e di divisione, oro per i generali di corpo d'armata). Gli ufficiali comandanti di reparto portano il fregio ricamato in oro bordato di rosso. Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri, appuntati, brigadieri e allievi; per i brigadieri capo il soggolo è anch'esso nero ma con l'aggiunta di un galloncino argento screziato di nero. Il soggolo diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo con il numero di galloncini che aumenta con l'aumentare del grado. Per i marescialli aiutanti sostituti ufficiali di P.S. il soggolo è argento bordato di rosso con tre galloncini argento screziati di nero; per il grado apicale dei sottufficiali, ovvero il luogotenente, il soggolo è argento bordato di rosso con quattro galloncini anch'essi argento bordati di rosso. Per gli ufficiali inferiori il soggolo e i galloncini sono interamente in argento senza screziature, per gli ufficiali superiori il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato con galloncini argentati. Per gli ufficiali generali infine il soggolo diventa una treccia argentata con galloncini argentati. Per i generali con incarichi speciali (vice-comandante e comandante generale dell'Arma, che portano stellette bordate in rosso sulla spalline) i galloncini sono argentati bordati in rosso.Il fregio dei carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte, piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta).La grande uniforme speciale (GUS) è costituita dal tradizionale copricapo dell'Arma dei Carabinieri, una marsina (con code) con spalline metalliche con frange, cordelline ed eventuali decorazioni, sciarpa blu e sciabola per gli ufficiali, solo sciabola (o fucile da assalto AR 70/90) per il rimanente personale, bandoliera con giberna, pantaloni con bande; pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti ippomontati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, mantello di panno nero.Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca detto anche "cento piume" rosso-blu). I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:•Cacciatori di Calabria e Sardegna, riconoscibili dal basco rosso (versione vecchia, tipo boschivo, anche detta woodland)•1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania" riconoscibili dal basco amaranto identico a quello indossato dai militari della Folgore (versione policroma vegetata)Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.•Compiti istituzionaliAi sensi del D. Lgs. 5 ottobre 2000, n. 297, l'Arma ha essenzialmente una duplice natura: quella di forza armata e quella di forza di polizia. Per le due funzioni dipende, rispettivamente, dal capo di stato maggiore della difesa e dal Ministero dell'interno. È quindi un Corpo militare di polizia (gendarmeria) a competenza generale ed in servizio permanente di pubblica sicurezza, dipendente dal comandante generale e dal capo di stato maggiore della difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati numerosi compiti.I compiti e le competenze sono principalmente affermati dal codice dell'ordinamento militare:Compiti militari:1concorso alla difesa della Patria ed alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità;2partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di stato maggiore della difesa;3polizia militare:operazioni di polizia militare all'estero,sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle forze armate in missioni di supporto alla pace;Pubblica sicurezza (p.s.):esercizio esclusivo delle funzioni di organo di sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace;polizia giudiziaria:esercizio esclusivo di polizia militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;4sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;5assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio di mobilitazione;6sicurezza militare: "L'Arma dei Carabinieri fornisce all'autorità individuata dal Presidente del Consiglio dei ministri nell'esercizio delle funzioni di cui all'articolo 1 della legge 24 ottobre 1977, n. 801, elementi informativi necessari per il rilascio delle abilitazioni di sicurezza agli appartenenti alle Forze armate, al personale civile dell'amministrazione della difesa, nonché alle persone fisiche e giuridiche per lo svolgimento di attività produttive attinenti alla sicurezza militare dello stato".Compiti di polizia (artt. 159 e 161 del D. Lgs. n. 66/2010):-esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica;-mantenimento dell'ordine pubblico e della sicurezza;-quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.Compiti speciali:-servizi presso gli uffici giudiziari;-servizi presso la Presidenza della Repubblica;-assolvimento delle scorte d'onore.Istituzioni internazionali:-peacekeeping: l'Arma è la forza di polizia italiana per la Forza di gendarmeria europea, e partecipa alle missioni internazionali con l'unità specializzata multinazionale.Contribuisce inoltre ai servizi di polizia stradale sulla viabilità ordinaria oltre che nel servizio di frontiera lungo i confini terrestri.Organicol'Arma dei Carabinieri contava una forza organica di circa 116.000 unità di personale così ripartite:•4.000 ufficiali;•30.000 ispettori;•20 000 sovrintendenti;•62.000 appuntati e carabinieri.Ai summenzionati sono da aggiungere circa 3.000 unità in forza extra-organica ripartiti nei vari ruoli e 1.100 allievi.Il mottoIl motto dell'Arma dei Carabinieri è Nei secoli fedele.Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932, n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio FusiIl motto andò a sostituire il precedente, Usi obbedir tacendo e tacendo morir (versi tratti dal poema La Rassegna di Novara di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.La Festa dell'ArmaLa data del 5 giugno è stata assunta come festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale. La motivazione che ha accompagnato la medaglia è la seguente: "Rinnovellò le sue più fiere tradizioni con innumerevoli prove di tenace attaccamento al dovere e di fulgido eroismo, dando validissimo contributo alla radiosa vittoria delle armi d'Italia".La festa viene celebrata a Roma con il carosello storico, rievocazione delle battaglie più importanti a cui l'Arma ha partecipato.La patrona: Virgo FidelisLa patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta come patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.Dall'ottobre del 2015 vi è dedicato un Santuario diocesano nella Chiesa di San Giovanni Battista a Incisa Scapaccino (Asti), nella frazione storica di Borgo Villa, il primo in Italia dedicato alla patrona dei carabinieri, destinato a diventare meta di pellegrinaggio per tutti i devoti e i militari della penisola.La preghieraLa preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.L'innoL'inno alla Virgo Fidelis fu composto dal professor Mario Scotti per quanto è relativo al testo, mentre la musica e il relativo spartito sono del maestro Domenico Fantini.Ulteriori informazioni potranno essere apprese sul sito istituzionale dell’Arma dei Carabinieri : http://www.carabinieri.it
Associazione Nazionale Carabinieri - Sezione di Venezia c/o Comando Provinciale Carabinieri San Zaccaria, Castello 4693/A 30122 VENEZIA - Tel. 041 528 6235 - Email venezia@sezioni-anc.it