© 2018
L’Arma dei Carabinieri L'Arma   dei   Carabinieri   (in   precedenza   Corpo   dei   Carabinieri   Reali)   è   una   delle   quattro   forze armate della Repubblica Italiana e una delle quattro forze di polizia italiane. Nata   come   "Arma"   nell'ambito   dell'Esercito   Italiano,   nel   2000   è   stata   elevata   al   rango   di   forza armata   autonoma   con   collocazione   nell'ambito   del   Ministero   della   difesa.   È   un   corpo   di gendarmeria, avente anche funzioni di polizia, al cui vertice vi è un "comandante generale". La creazione Nel   clima   della   Restaurazione,   Vittorio   Emanuele   I   di   Savoia,   al   rientro   in   Torino,   dopo   un periodo   passato   in   sostanziale   esilio   a   Cagliari   (il   territorio   continentale   del   Regno   di Sardegna   era   stato   occupato   dalle   truppe   di   Napoleone   Bonaparte)   all'inizio   del   XIX   secolo, emanò   la   legge   reale   del   13   luglio   1814   ("Regie   Patenti")[3]   con   la   quale   fu   istituito   il   Corpo dei Carabinieri Reali, unità militare con compiti di polizia. Da    un    punto    di    vista    militare,    si    trattava    di    un    corpo    di    fanteria    leggera    (con    una componente   di   cavalleria),   e   dunque   più   elitario   rispetto   ad   un   corpo   di   fanteria   di   linea;   il primo   personale   arruolato   fu,   infatti,   selezionato   nell'eccellenza   dei   reparti   piemontesi,   perciò venne   considerato   un   corpo   d'élite.   Il   loro   primo   generale   fu   Giuseppe   Thaon   di   Revel,   chiamato   a   ricoprire   la   più   alta carica   del   corpo   il   13   agosto   1814.   Il   25   giugno   1833   con   decreto   del   re   Carlo   Alberto   di   Savoia   vennero   adottati   i   colori del pennacchio (lo scarlatto ed il turchino). Durante   il   Risorgimento   furono   impegnati   su   diversi   fronti   e   dopo   il   compimento   dell'unità   d'Italia   i   Carabinieri   Reali diventarono   "Arma"   del   Regio   Esercito   l'8   maggio   1861,   raggiungendo   il   rango   delle   suddivisioni   principali   come   fanteria, artiglieria, cavalleria, divenendo componente effettiva del Regio Esercito dell'Italia unita L'elevamento a forza armata autonoma nel 2000 Fino     all'anno     2000     l'Arma     dei     Carabinieri     era     parte integrante    dell'Esercito    Italiano    con    il    rango    di    Arma (definita   «prima   Arma   dell'Esercito»);   attraverso   l'art.   1   della legge   delega   31   marzo   2000,   n.   78[8]   i   carabinieri   vennero elevati   a   rango   di   forza   armata   autonoma   nell'ambito   del Ministero    della    difesa,    con    l'emanazione    del    D.    Lgs.    5 ottobre 2000, n. 297. Ciò   ebbe   come   conseguenza   per   il   Corpo   di   avere   come comandante   generale   un   ufficiale   generale   proveniente   dai propri   ranghi.   Il   primo   comandante   generale,   proveniente dalle   sue   stesse   fila,   è   stato   nel   2004   il   generale   di   corpo d'armata   Luciano   Gottardo.   In   precedenza   il   comandante generale    dell'Arma    era    scelto    da    ufficiali    generali    in possesso      di      particolari      caratteristiche      provenienti dall'Esercito. Nonostante    il    nuovo    rango,    secondo    i    principi    stabiliti dalla   legge   18   febbraio   1997,   n.   25   sui   vertici   militari,   ancora   in   vigore,   non   è   concesso   ad   un   ufficiale   generale   dei Carabinieri   di   ricoprire   la   carica   di   capo   di   stato   maggiore   della   difesa   che   può   essere   assunta   solo   da   un   ufficiale generale dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[9] Nell'ottobre   2016   con   l'assorbimento   del   Corpo   forestale   dello   Stato   nasce   il   "Comando   per   la   tutela   forestale,   ambientale e agroalimentare dei Carabinieri" alle dipendenze funzionali del ministro delle risorse agricole e forestali. Organizzazione e specialità L'Arma    dei    Carabinieri,    è    divisa    in    quattro    grandi    branche:    l'Organizzazione    centrale,    l'Organizzazione    territoriale, l'Organizzazione   mobile   e   speciale   e   l'Organizzazione   addestrativa   con   le   scuole   allievi.   In   aggiunta,   sono   presenti   dei reparti autonomi con compiti particolari. L'organizzazione   territoriale   rappresenta   il   fulcro   dell'attività   d'istituto,   in   quanto   assorbe   l'81%   della   forza   (oltre   86.000 unità) distribuite su un' intelaiatura di reparti estremamente capillare articolata in: 5   Comandi   Interregionali,   retti   da   generale   di   corpo   d'armata,   che   esercitano   funzioni   di   alta   direzione,   di coordinamento   e   di   controllo   nei   confronti   dei   Comandi di   Legione ed   assicurano,   attraverso   i   propri   organi, il   sostegno   tecnico,   logistico   ed   amministrativo   di   tutti   i   reparti   dell'Arma   dislocati   nell'area   di   competenza, anche se appartenenti ad altre organizzazioni funzionali; 18   Comandi   di   Legione,   retti   da   generali   di   divisione   e   di   brigata,   cui   risale   la   responsabilità   della   gestione   del personale   e   competono   le   funzioni   di   direzione,   di   coordinamento   e   di   controllo   delle   attività   dei   comandi provinciali; 102   Comandi   Provinciali,   retti   da   generale   di   brigata,   colonnello   o   tenente   colonnello,   con   sede   in   ciascun capoluogo    della    regione    amministrativa    (in    Valle    d'Aosta    é    presente    un    Gruppo,    dipendente    dalla    Legione Carabinieri   Piemonte   e   Valle   d'Aosta,   competente   sull'intero   territorio   regionale).   Hanno   competenza   su   una provincia   amministrativa   ed   esercitano   le   funzioni   di   direzione,   di   coordinamento   e   di   controllo   dei   reparti dipendenti   (1   o   più   Gruppi,   eventuale   Reparto   Servizi   e   Magistratura;   Reparto   Operativo;   Nucleo   Radiomobile; Sezioni   di   Polizia   Giudiziaria;   un   numero   variabile   di   Reparti   Territoriali   e   Compagnie).   Hanno   la   responsabilità dell'analisi   e   del   raccordo   delle   attività   operative   e di    contrasto    della    criminalità    condotte    nella provincia anche dai reparti speciali; 13 Comandi   di   Gruppo,   retti   da   colonnello/tenente colonnello.   Si   tratta,   ad   eccezione   di   quello   di Aosta,   le   cui   caratteristiche   sono   state   evidenziate nel   punto   precedente, di   organi   demoltiplicatori delle    funzioni    di    direzione,    coordinamento    e controllo   dei   Comandi   Provinciali   nel   cui   ambito sono previsti. 532 Comandi di Reparto Territoriale o Compagnia. Sono   retti   da   tenente   colonnello   /   maggiore   / capitano    e    sono    differentemente    strutturati    in rapporto   alla   loro   estensione   ed   alla   rilevanza operativa del territorio. Dirigono    l'attività    di    un    numero    variabile    di Tenenze    e    Stazioni    ed    hanno    organi    propri    (Centrale    Operativa    e    Nucleo    Operativo    e    Radiomobile),    che assicurano   il   pronto   intervento   nelle   24   ore   e   sviluppano   autonome   capacità   operative   di   contrasto   delle manifestazioni di criminalità a rilevanza locale; 69 Tenenze.   Sono   rette   da   tenenti,   sottotenenti   e   luogotenenti   e   sono   competenti   su   un   solo   comune   con   un numero   elevato   di   abitanti.   Sono   in   grado   di   svolgere   un   servizio   di   pronto   intervento   nelle   24   ore   ed un'autonoma   attività   di   polizia   giudiziaria.   Hanno   la   responsabilità   diretta   del   controllo   del   territorio   e   delle connesse attività istituzionali. 4573 Stazioni, peculiari articolazioni di base dell'Arma dei Carabinieri a livello locale. In   relazione   alla   rilevanza   dell'impegno   operativo   sono   rette   da   luogotenente,   maresciallo   aiutante   sostituto ufficiale   di   pubblica   sicurezza,   maresciallo   capo   o   maresciallo   ordinario.   Hanno   la   responsabilità   diretta   del controllo   del   territorio   -   di   uno   o   più   comuni   o   parte   di   comune   di   grandi   città   -   e   delle   connesse   attività istituzionali.   Le   Stazioni   adottano   un   orario   di   apertura   al   pubblico   degli   uffici   differenziato   in   base   alle esigenze,   sino   a   coprire   l'intero   arco   delle 24   ore.   Attualmente   sono   oltre   1700   i   militari   delle   Stazioni impiegati nel servizio di carabiniere di quartiere. Dell'organizzazione territoriale fanno parte anche una serie di supporti operativi: 1 Gruppo Operativo "Calabria"; Squadrone Eliportato Cacciatori "Sardegna"; 1 Reparto Squadriglie e 7 Squadriglie; Centro e Nuclei cinofili; Centro e Nuclei subacquei; Unità navali. Uniformi L'uniforme   ordinaria   è   di   colore   nero   sia   nella   versione invernale    sia    estiva    (esse    si    differenziano    solo    per    la qualità   del   tessuto):   si   compone   di   una   giacca   a   un   petto con   quattro   bottoni   argentati   indossata   sopra   a   camicia bianca   con   cravatta   nera.   Gli   ufficiali   hanno   alamari   a foglie    d'acanto    composti    da    palma,    branca    e    nappo    sui baveri   (il   rimanente   personale   ha   gli   alamari   tradizionali dell'Arma   in   metallo   fissati   con   clip   o   in   filo   d'argento).   Gli ufficiali,   i   luogotenenti   e   i   marescialli   aiutanti   sostituti ufficiali   di   pubblica   sicurezza   non   portano   la   banda   rossa verticale sul lato dei pantaloni. Il   colore   adottato   dall'uniforme   è   variato   sul   nero   solo verso   la   fine   degli   anni   novanta.   Sino   a   settembre   1987,   il colore    dell'uniforme    estiva    era    il    cachi    (familiarmente noto   come   "coloniale")   e   prevedeva   la   cravatta,   anch'essa   cachi.   La   cravatta   fu   abolita   nell'Uniforme   Ordinaria   Estiva dall'estate   1984   consentendo   la   camicia   aperta   al   primo   bottone.   Per   un   breve   periodo,   dal   1990   sino   al   1998-1999,   l'uniforme estiva   è   stata   di   colore   blu   turchino   (il   modello   blu   e   quello   nero   hanno   convissuto   per   qualche   tempo,   nell'attesa   che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente). L'uniforme   di   servizio   estiva   si   compone   di   una   camicia   di   colore   turchino   e   pantaloni   neri;   anch'essa   sino   alla   fine   degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 e 1999, per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino. I   marescialli,   con   l'eccezione   dei   luogotenenti,   e   i   brigadieri   capo   nei   servizi   armati   indossano   il   Sam   Browne   chiamato anche   cinturone   con   spallaccio   (ove   viene   appesa   una   fondina   chiusa   in   cuoio   per   la   pistola),   mentre   il   restante   personale indossa   la   tradizionale   bandoliera   e   porta   la   pistola   in   una   specifica   fondina   da   fianco.   Gli   ufficiali   e   gli   ispettori   (non   in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca. Sin   dalla   fondazione   del   Corpo,   i   carabinieri   portano   sul   bavero   della   giubba   gli   alamari   anziché   l'ordinaria   mostrina   di tutti   gli   altri   militari   italiani   (con   l'unica   altra   eccezione   per   i   Granatieri   di   Sardegna):   si   tratta   di   una   delle   differenze   che nel   tempo   questa   uniforme   ha   sempre   avuto   rispetto   alle   altre   (fra   le   prime,   il   colore   celeste   del   colletto   e   dei   paramani,   la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati). Il   copricapo   (il   berretto)   è   rigido   con   fregio   dell'Arma   (metallico   per   appuntati,   carabinieri   e   allievi,   ricamato   in   tessuto argentato   per   i   brigadieri,   dorato   per   gli   ispettori   e   gli   ufficiali   mentre   per   i   generali   il   fregio   è   l'aquila   dello   stato maggiore   con   monogramma   R.I.   al   centro,   argento   per   i   generali   di   brigata   e   di   divisione,   oro   per   i   generali   di   corpo d'armata).   Gli   ufficiali   comandanti   di   reparto   portano   il   fregio   ricamato   in   oro   bordato   di   rosso.   Ogni   berretto   è   nero   e riporta   un   soggolo   fermato   da   due   bottoni   bombati,   il   soggolo   è   nero   per   carabinieri,   appuntati,   brigadieri   e   allievi;   per   i brigadieri   capo   il   soggolo   è   anch'esso   nero   ma   con   l'aggiunta   di   un   galloncino   argento   screziato   di   nero.   Il   soggolo diventa   argentato   screziato   di   nero   al   centro   dal   grado   di   maresciallo   a   quello   di   maresciallo   capo   con   il   numero   di galloncini   che   aumenta   con   l'aumentare   del   grado.   Per   i marescialli   aiutanti   sostituti   ufficiali   di   P.S.   il   soggolo   è argento    bordato    di    rosso    con    tre    galloncini    argento screziati    di    nero;    per    il    grado    apicale    dei    sottufficiali, ovvero   il   luogotenente,   il   soggolo   è   argento   bordato   di rosso   con   quattro   galloncini   anch'essi   argento   bordati   di rosso.   Per   gli   ufficiali   inferiori   il   soggolo   e   i   galloncini sono    interamente    in    argento    senza    screziature,    per    gli ufficiali      superiori      il      soggolo      diventa      in      doppio cordoncino   intrecciato   sempre   argentato   con   galloncini argentati.    Per    gli    ufficiali    generali    infine    il    soggolo diventa   una   treccia   argentata   con   galloncini   argentati.   Per i     generali     con     incarichi     speciali     (vice-comandante     e comandante    generale    dell'Arma,    che    portano    stellette bordate   in   rosso   sulla   spalline)   i   galloncini   sono   argentati bordati in rosso. Il   fregio   dei   carabinieri   è   una   granata   sormontata   da   una   fiamma   con   tredici   punte,   piegata   dal   vento   con   monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta). La   grande   uniforme   speciale   (GUS)   è   costituita   dal   tradizionale   copricapo   dell'Arma   dei   Carabinieri,   una   marsina   (con   code) con   spalline   metalliche   con   frange,   cordelline   ed   eventuali   decorazioni,   sciarpa   blu   e   sciabola   per   gli   ufficiali,   solo sciabola   (o   fucile   da   assalto   AR   70/90)   per   il   rimanente   personale,   bandoliera   con   giberna,   pantaloni   con   bande;   pantalone corto   con   doppia   banda   e   stivali   per   i   reparti   ippomontati,   camicia   bianca   con   colletto   diritto   inamidato,   guanti   in   filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, mantello di panno nero. Il   copricapo   della   grande   uniforme   speciale,   detto   "lucerna",   si   distingue   per   il   notissimo   pennacchio   rosso   e   blu   (gli ufficiali   indossano   invece   la   feluca   detto   anche   "cento   piume"   rosso-blu).   I   militari   appartenenti   alla   Banda   musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso. L'uniforme   operativa   (o   da   ordine   pubblico)   è   di   colore   blu:   si   compone   di   basco,   giubba   e   pantaloni,   fazzoletto   da   collo blu   con   profilatura   rossa,   guanti   in   pelle   nera,   stivaletti   anfibi   neri   operativi.   Per   i   seguenti   reparti   operativi   è   previsto   un completo mimetico: Cacciatori   di   Calabria   e   Sardegna,   riconoscibili   dal   basco   rosso   (versione   vecchia,   tipo   boschivo,   anche   detta woodland) 1º   Reggimento   carabinieri   paracadutisti   "Tuscania"   riconoscibili   dal   basco   amaranto   identico   a   quello   indossato dai militari della Folgore (versione policroma vegetata) Le   uniformi   femminili   si   distinguono   da   quelle   maschili   per   le   abbottonature,   la   foggia   delle   giacche,   la   gonna   (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia. Compiti istituzionali Ai   sensi   del   D.   Lgs.   5   ottobre   2000,   n.   297,   l'Arma   ha   essenzialmente   una   duplice   natura:   quella   di   forza   armata   e   quella   di forza   di   polizia.   Per   le   due   funzioni   dipende,   rispettivamente,   dal   capo   di   stato   maggiore   della   difesa   e   dal   Ministero dell'interno.   È   quindi   un   Corpo   militare   di   polizia   (gendarmeria)   a   competenza   generale   ed   in   servizio   permanente   di pubblica   sicurezza,   dipendente   dal   comandante   generale   e   dal   capo   di   stato   maggiore   della   difesa.   In   ragione   della   sua peculiare   connotazione   di   forza   di   polizia   ad   ordinamento   militare   e   competenza   generale,   le   sono   affidati   numerosi compiti. I compiti e le competenze sono principalmente affermati dal codice dell'ordinamento militare: Compiti militari: 1 concorso   alla   difesa   della   Patria   ed   alla   salvaguardia   delle   libere   istituzioni   e   del   bene   della   collettività nazionale nei casi di pubblica calamità; 2 partecipazione   alle   operazioni   militari   in   Italia   e   all'estero   sulla   base   della   pianificazione   d'impiego   delle   forze armate stabilita dal capo di stato maggiore della difesa; 3 polizia militare: operazioni    di    polizia    militare    all'estero,     sulla    base    di    accordi    e    mandati    internazionali,    concorso    alla ricostituzione   dei   corpi   di   polizia   locali   nelle   aree   di   presenza   delle   forze   armate   in   missioni   di   supporto   alla pace; Pubblica   sicurezza   (p.s.):    esercizio   esclusivo   delle   funzioni   di   organo   di   sicurezza   per   l'Esercito,   per   la   Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace; polizia giudiziaria:  esercizio esclusivo di polizia militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare; 4 sicurezza   delle   rappresentanze   diplomatiche   e   consolari   italiane   ivi   compresa   quella   degli   uffici   degli   addetti militari all'estero; 5 assistenza   ai   comandi   e   alle   unità   militari   impegnati   in   attività   istituzionali   nel   territorio   nazionale,   concorso al servizio di mobilitazione; 6 sicurezza    militare:    "L'Arma    dei    Carabinieri    fornisce    all'autorità    individuata    dal    Presidente    del    Consiglio    dei ministri   nell'esercizio   delle   funzioni   di   cui   all'articolo   1   della   legge   24   ottobre   1977,   n.   801,   elementi   informativi necessari   per   il   rilascio   delle   abilitazioni   di   sicurezza   agli   appartenenti   alle   Forze   armate,   al   personale   civile dell'amministrazione    della    difesa,    nonché    alle    persone    fisiche    e    giuridiche    per    lo    svolgimento    di    attività produttive attinenti alla sicurezza militare dello stato". Compiti di polizia (artt. 159 e 161 del D. Lgs. n. 66/2010): - esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica; - mantenimento dell'ordine pubblico e della sicurezza; - quale   struttura   operativa   nazionale   di   protezione   civile,   assicurazione   della   continuità   del   servizio   di   istituto nelle   aree   colpite   dalle   pubbliche   calamità,   concorrendo   a   prestare   soccorso   alle   popolazioni   interessate   agli eventi calamitosi. Compiti speciali: - servizi presso gli uffici giudiziari; - servizi presso la Presidenza della Repubblica; - assolvimento delle scorte d'onore. Istituzioni internazionali: - peacekeeping:   l'Arma   è   la   forza   di   polizia   italiana   per   la   Forza   di   gendarmeria   europea,   e   partecipa   alle   missioni internazionali con l'unità specializzata multinazionale. Contribuisce   inoltre   ai   servizi   di   polizia   stradale   sulla   viabilità   ordinaria   oltre   che   nel   servizio   di   frontiera lungo i confini terrestri. Organico l'Arma dei Carabinieri contava una forza organica di circa 116.000 unità di personale così ripartite: 4.000 ufficiali; 30.000 ispettori; 20 000 sovrintendenti; 62.000 appuntati e carabinieri. Ai summenzionati sono da aggiungere circa 3.000 unità in forza extra-organica ripartiti nei vari ruoli e 1.100 allievi. Il motto Il motto dell'Arma dei Carabinieri è Nei secoli fedele. Venne   creato   nel   1914,   per   il   primo   centenario   dell'Arma,   e   concesso   come   motto   araldico   ai   carabinieri   da   Vittorio Emanuele   III   il   10   novembre   1933,   in   applicazione   della   legge   24   marzo   1932,   n.   293,   che   riguarda   i   motti   araldici   per   l'Esercito Italiano. Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi Il   motto   andò   a   sostituire   il   precedente,   Usi   obbedir   tacendo   e   tacendo   morir   (versi   tratti   dal   poema   La   Rassegna   di   Novara di   Costantino   Nigra),   sebbene   si   dovette   attendere   ben   oltre   dopo   la   seconda   guerra   mondiale   perché   il   nuovo   riscuotesse sufficiente diffusione. La Festa dell'Arma La   data   del   5   giugno   è   stata   assunta   come   festa   dell'Arma   dei   Carabinieri,   in   celebrazione   del   5   giugno   1920,   data   in   cui   la Bandiera   dell'Arma   fu   insignita   della   prima   Medaglia   d'oro   al   Valor   Militare   per   la   partecipazione   dei   Carabinieri   alla   Prima guerra   mondiale.   La   motivazione   che   ha   accompagnato   la   medaglia   è   la   seguente:   "Rinnovellò   le   sue   più   fiere   tradizioni con   innumerevoli   prove   di   tenace   attaccamento   al   dovere   e   di   fulgido   eroismo,   dando   validissimo   contributo   alla   radiosa vittoria delle armi d'Italia". La   festa   viene   celebrata   a   Roma   con   il   carosello   storico,   rievocazione   delle   battaglie   più   importanti   a   cui   l'Arma   ha partecipato. La patrona: Virgo Fidelis La   patrona   dell'Arma   dei   Carabinieri   è   la   Virgo   Fidelis,   appellativo   cattolico   di   Maria,   madre   di   Gesù,   scelta   come   patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII. La   ricorrenza   della   Patrona   è   stata   fissata   dallo   stesso   papa   Pio   XII   per   il   21   novembre,   giorno   in   cui   cade   la   Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber. Dall'ottobre   del   2015   vi   è   dedicato   un   Santuario   diocesano   nella   Chiesa   di   San   Giovanni   Battista   a   Incisa   Scapaccino   (Asti), nella   frazione   storica   di   Borgo   Villa,   il   primo   in   Italia   dedicato   alla   patrona   dei   carabinieri,   destinato   a   diventare   meta   di pellegrinaggio per tutti i devoti e i militari della penisola. La preghiera La   preghiera   del   carabiniere   viene   recitata   nelle   cerimonie   militari   solenni   che   riguardano   l'Arma   o   i   suoi   appartenenti.   Fu scritta   dallo   stesso   arcivescovo,   Carlo   Alberto   Ferrero   di   Cavallerleone,   che   nel   1949,   come   ordinario   militare,   sollecitò   la scelta della Virgo Fidelis come patrona. L'inno L'inno   alla   Virgo   Fidelis   fu   composto   dal   professor   Mario   Scotti   per   quanto   è   relativo   al   testo,   mentre   la   musica   e   il relativo spartito sono del maestro Domenico Fantini. Ulteriori informazioni potranno essere  apprese sul sito istituzionale dell’Arma dei Carabinieri : http://www.carabinieri.it
Associazione Nazionale Carabinieri - Sezione di Venezia c/o Comando Provinciale Carabinieri San Zaccaria, Castello 4693/A , 30122 VENEZIA  - Tel. 041 528 6235 - Email  venezia@sezioni-anc.it  
L’Arma dei Carabinieri L'Arma    dei    Carabinieri    (in    precedenza Corpo   dei   Carabinieri   Reali)   è   una   delle quattro   forze   armate   della   Repubblica Italiana   e   una   delle   quattro   forze   di polizia italiane. Nata   come   "Arma"   nell'ambito   dell'Esercito Italiano,    nel    2000    è    stata    elevata    al rango   di   forza   armata   autonoma   con collocazione   nell'ambito   del   Ministero della   difesa.   È   un   corpo   di   gendarmeria, avente   anche   funzioni   di   polizia,   al   cui vertice vi è un "comandante generale". La creazione Nel   clima   della   Restaurazione,   Vittorio   Emanuele   I   di   Savoia,   al rientro   in   Torino,   dopo   un   periodo   passato   in   sostanziale   esilio   a Cagliari   (il   territorio   continentale   del   Regno   di   Sardegna   era stato   occupato   dalle   truppe   di   Napoleone   Bonaparte)   all'inizio del   XIX   secolo,   emanò   la   legge   reale   del   13   luglio   1814   ("Regie Patenti")[3]   con   la   quale   fu   istituito   il   Corpo   dei   Carabinieri   Reali, unità militare con compiti di polizia. Da   un   punto   di   vista   militare,   si   trattava   di   un   corpo   di   fanteria leggera    (con    una    componente    di    cavalleria),    e    dunque    più elitario    rispetto    ad    un    corpo    di    fanteria    di    linea;    il    primo personale    arruolato    fu,    infatti,    selezionato    nell'eccellenza    dei reparti   piemontesi,   perciò   venne   considerato   un   corpo   d'élite.   Il loro    primo    generale    fu    Giuseppe    Thaon    di    Revel,    chiamato    a ricoprire   la   più   alta   carica   del   corpo   il   13   agosto   1814.   Il   25 giugno   1833   con   decreto   del   re   Carlo   Alberto   di   Savoia   vennero adottati i colori del pennacchio (lo scarlatto ed il turchino). Durante   il   Risorgimento   furono   impegnati   su   diversi   fronti   e dopo     il     compimento     dell'unità     d'Italia     i     Carabinieri     Reali diventarono     "Arma"     del     Regio     Esercito     l'8     maggio     1861, raggiungendo     il     rango     delle     suddivisioni     principali     come fanteria,   artiglieria,   cavalleria,   divenendo   componente   effettiva del Regio Esercito dell'Italia unita L'elevamento a forza armata autonoma nel 2000 Fino   all'anno   2000   l'Arma   dei   Carabinieri   era   parte   integrante dell'Esercito   Italiano   con   il   rango   di   Arma   (definita   «prima   Arma dell'Esercito»);   attraverso   l'art.   1   della   legge   delega   31   marzo   2000, n.   78[8]   i   carabinieri   vennero   elevati   a   rango   di   forza   armata autonoma      nell'ambito      del      Ministero      della      difesa,      con l'emanazione del D. Lgs. 5 ottobre 2000, n. 297. Ciò    ebbe    come    conseguenza    per    il    Corpo    di    avere    come comandante    generale    un    ufficiale    generale    proveniente    dai propri   ranghi.   Il   primo   comandante   generale,   proveniente   dalle sue   stesse   fila,   è   stato   nel   2004   il   generale   di   corpo   d'armata Luciano     Gottardo.     In     precedenza     il     comandante     generale dell'Arma   era   scelto   da   ufficiali   generali   in   possesso   di   particolari caratteristiche provenienti dall'Esercito. Nonostante   il   nuovo   rango,   secondo   i   principi   stabiliti   dalla legge   18   febbraio   1997,   n.   25   sui   vertici   militari,   ancora   in   vigore, non    è    concesso    ad    un    ufficiale    generale    dei    Carabinieri    di ricoprire   la   carica   di   capo   di   stato   maggiore   della   difesa   che   può essere   assunta   solo   da   un   ufficiale   generale   dell'Esercito,   della Marina o dell'Aeronautica.[9] Nell'ottobre   2016   con   l'assorbimento   del   Corpo   forestale   dello Stato    nasce    il    "Comando    per    la    tutela    forestale,    ambientale    e agroalimentare    dei    Carabinieri"    alle    dipendenze    funzionali    del ministro delle risorse agricole e forestali. Organizzazione e specialità L'Arma    dei    Carabinieri,    è    divisa    in    quattro    grandi    branche: l'Organizzazione        centrale,        l'Organizzazione        territoriale, l'Organizzazione   mobile   e   speciale   e   l'Organizzazione   addestrativa con    le    scuole    allievi.    In    aggiunta,    sono    presenti    dei    reparti autonomi con compiti particolari. L'organizzazione    territoriale    rappresenta    il    fulcro    dell'attività d'istituto,   in   quanto   assorbe   l'81%   della   forza   (oltre   86.000   unità) distribuite   su   un'   intelaiatura   di   reparti   estremamente   capillare articolata in: 5   Comandi   Interregionali,   retti   da   generale   di   corpo d'armata,   che   esercitano   funzioni   di   alta   direzione,   di coordinamento    e    di    controllo    nei    confronti    dei Comandi di   Legione ed   assicurano,   attraverso   i   propri organi,       il       sostegno       tecnico,       logistico       ed amministrativo    di    tutti    i    reparti    dell'Arma    dislocati nell'area   di   competenza,   anche   se   appartenenti   ad   altre organizzazioni funzionali; 18   Comandi   di   Legione,   retti   da   generali   di   divisione   e   di brigata,   cui   risale   la   responsabilità   della   gestione   del personale    e    competono    le    funzioni    di    direzione,    di coordinamento    e    di    controllo    delle    attività    dei comandi provinciali; 102   Comandi   Provinciali,   retti   da   generale   di   brigata, colonnello     o     tenente     colonnello,     con     sede     in ciascun    capoluogo    della    regione    amministrativa    (in Valle   d'Aosta   é   presente   un   Gruppo,   dipendente   dalla Legione   Carabinieri   Piemonte   e   Valle   d'Aosta,   competente sull'intero   territorio   regionale).   Hanno   competenza   su una   provincia   amministrativa   ed   esercitano   le   funzioni di    direzione,    di    coordinamento    e    di    controllo    dei reparti    dipendenti    (1    o    più    Gruppi,    eventuale    Reparto Servizi    e    Magistratura;    Reparto    Operativo;    Nucleo Radiomobile;   Sezioni   di   Polizia   Giudiziaria;   un   numero variabile   di   Reparti   Territoriali   e   Compagnie).   Hanno   la responsabilità   dell'analisi   e   del   raccordo   delle   attività operative   e   di   contrasto   della   criminalità   condotte nella provincia anche dai reparti speciali; 13 Comandi    di    Gruppo,    retti    da    colonnello/tenente colonnello.   Si   tratta,   ad   eccezione   di   quello   di   Aosta, le   cui   caratteristiche   sono   state   evidenziate   nel   punto precedente, di   organi   demoltiplicatori   delle   funzioni   di direzione,   coordinamento   e   controllo   dei   Comandi Provinciali nel cui ambito sono previsti. 532 Comandi di Reparto Territoriale o Compagnia. Sono    retti    da    tenente    colonnello    /    maggiore    / capitano     e     sono     differentemente     strutturati     in rapporto     alla     loro     estensione     ed     alla     rilevanza operativa del territorio. Dirigono   l'attività   di   un   numero   variabile   di   Tenenze   e Stazioni   ed   hanno   organi   propri   (Centrale   Operativa   e Nucleo    Operativo    e    Radiomobile),    che    assicurano    il pronto   intervento   nelle   24   ore   e   sviluppano   autonome capacità   operative   di   contrasto   delle   manifestazioni   di criminalità a rilevanza locale; 69 Tenenze.    Sono    rette    da    tenenti,    sottotenenti    e luogotenenti   e   sono   competenti   su   un   solo   comune con   un   numero   elevato   di   abitanti.   Sono   in   grado   di svolgere   un   servizio   di   pronto   intervento   nelle   24   ore ed   un'autonoma   attività   di   polizia   giudiziaria.   Hanno   la responsabilità   diretta   del   controllo   del   territorio   e delle connesse attività istituzionali. 4573 Stazioni, peculiari   articolazioni   di   base   dell'Arma   dei   Carabinieri a livello locale. In    relazione    alla    rilevanza    dell'impegno    operativo sono    rette    da    luogotenente,    maresciallo    aiutante sostituto    ufficiale    di    pubblica    sicurezza,    maresciallo capo   o   maresciallo   ordinario.   Hanno   la   responsabilità diretta   del   controllo   del   territorio   -   di   uno   o   più comuni   o   parte   di   comune   di   grandi   città   -   e   delle connesse   attività   istituzionali.   Le   Stazioni   adottano   un orario      di      apertura      al      pubblico      degli      uffici differenziato    in    base    alle    esigenze,    sino    a    coprire l'intero   arco   delle 24   ore.   Attualmente   sono   oltre   1700 i     militari     delle     Stazioni impiegati     nel     servizio     di carabiniere di quartiere. Dell'organizzazione   territoriale   fanno   parte   anche   una   serie   di supporti operativi: 1 Gruppo Operativo "Calabria"; Squadrone Eliportato Cacciatori "Sardegna"; 1 Reparto Squadriglie e 7 Squadriglie; Centro e Nuclei cinofili; Centro e Nuclei subacquei; Unità navali. Uniformi L'uniforme    ordinaria    è    di    colore    nero    sia    nella    versione invernale   sia   estiva   (esse   si   differenziano   solo   per   la   qualità   del tessuto):    si    compone    di    una    giacca    a    un    petto    con    quattro bottoni   argentati   indossata   sopra   a   camicia   bianca   con   cravatta nera.   Gli   ufficiali   hanno   alamari   a   foglie   d'acanto   composti   da palma,   branca   e   nappo   sui   baveri   (il   rimanente   personale   ha   gli alamari   tradizionali   dell'Arma   in   metallo   fissati   con   clip   o   in   filo d'argento).   Gli   ufficiali,   i   luogotenenti   e   i   marescialli   aiutanti sostituti   ufficiali   di   pubblica   sicurezza   non   portano   la   banda rossa verticale sul lato dei pantaloni. Il   colore   adottato   dall'uniforme   è   variato   sul   nero   solo   verso   la fine    degli    anni    novanta.    Sino    a    settembre    1987,    il    colore dell'uniforme    estiva    era    il    cachi    (familiarmente    noto    come "coloniale")   e   prevedeva   la   cravatta,   anch'essa   cachi.   La   cravatta   fu abolita       nell'Uniforme       Ordinaria       Estiva       dall'estate       1984 consentendo   la   camicia   aperta   al   primo   bottone.   Per   un   breve periodo,   dal   1990   sino   al   1998-1999,   l'uniforme   estiva   è   stata   di colore    blu    turchino    (il    modello    blu    e    quello    nero    hanno convissuto   per   qualche   tempo,   nell'attesa   che   fosse   completata l'acquisizione     delle     uniformi     nere     che     costituiscono     la dotazione vigente). L'uniforme   di   servizio   estiva   si   compone   di   una   camicia   di   colore turchino   e   pantaloni   neri;   anch'essa   sino   alla   fine   degli   anni ottanta   era   di   color   cachi.   Tra   il   1990   e   1999,   per   le   ragioni   prima ricordate, i calzoni furono blu turchino. I   marescialli,   con   l'eccezione   dei   luogotenenti,   e   i   brigadieri   capo nei    servizi    armati    indossano    il    Sam    Browne    chiamato    anche cinturone   con   spallaccio   (ove   viene   appesa   una   fondina   chiusa in   cuoio   per   la   pistola),   mentre   il   restante   personale   indossa   la tradizionale    bandoliera    e    porta    la    pistola    in    una    specifica fondina   da   fianco.   Gli   ufficiali   e   gli   ispettori   (non   in   servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca. Sin   dalla   fondazione   del   Corpo,   i   carabinieri   portano   sul   bavero della   giubba   gli   alamari   anziché   l'ordinaria   mostrina   di   tutti   gli altri   militari   italiani   (con   l'unica   altra   eccezione   per   i   Granatieri di   Sardegna):   si   tratta   di   una   delle   differenze   che   nel   tempo questa   uniforme   ha   sempre   avuto   rispetto   alle   altre   (fra   le   prime, il   colore   celeste   del   colletto   e   dei   paramani,   la   fodera   rossa della giubba, i bottoni in argento bombati). Il   copricapo   (il   berretto)   è   rigido   con   fregio   dell'Arma   (metallico per   appuntati,   carabinieri   e   allievi,   ricamato   in   tessuto   argentato per   i   brigadieri,   dorato   per   gli   ispettori   e   gli   ufficiali   mentre   per   i generali     il     fregio     è     l'aquila     dello     stato     maggiore     con monogramma   R.I.   al   centro,   argento   per   i   generali   di   brigata   e   di divisione,    oro    per    i    generali    di    corpo    d'armata).    Gli    ufficiali comandanti    di    reparto    portano    il    fregio    ricamato    in    oro bordato   di   rosso.   Ogni   berretto   è   nero   e   riporta   un   soggolo fermato   da   due   bottoni   bombati,   il   soggolo   è   nero   per   carabinieri, appuntati,   brigadieri   e   allievi;   per   i   brigadieri   capo   il   soggolo   è anch'esso   nero   ma   con   l'aggiunta   di   un   galloncino   argento screziato   di   nero.   Il   soggolo   diventa   argentato   screziato   di   nero al   centro   dal   grado   di   maresciallo   a   quello   di   maresciallo   capo con   il   numero   di   galloncini   che   aumenta   con   l'aumentare   del grado.    Per    i    marescialli    aiutanti    sostituti    ufficiali    di    P.S.    il soggolo    è    argento    bordato    di    rosso    con    tre    galloncini argento   screziati   di   nero;   per   il   grado   apicale   dei   sottufficiali, ovvero   il   luogotenente,   il   soggolo   è   argento   bordato   di   rosso con   quattro   galloncini   anch'essi   argento   bordati   di   rosso.   Per gli   ufficiali   inferiori   il   soggolo   e   i   galloncini   sono   interamente in   argento   senza   screziature,   per   gli   ufficiali   superiori   il   soggolo diventa   in   doppio   cordoncino   intrecciato   sempre   argentato   con galloncini   argentati.   Per   gli   ufficiali   generali   infine   il   soggolo diventa   una   treccia   argentata   con   galloncini   argentati.   Per   i generali   con   incarichi   speciali   (vice-comandante   e   comandante generale   dell'Arma,   che   portano   stellette   bordate   in   rosso   sulla spalline) i galloncini sono argentati bordati in rosso. Il   fregio   dei   carabinieri   è   una   granata   sormontata   da   una   fiamma con    tredici    punte,    piegata    dal    vento    con    monogramma    R.I., anch'essa   un   segno   di   vicinanza   con   i   granatieri   (che   hanno uguale granata ma con la fiamma ritta). La   grande   uniforme   speciale   (GUS)   è   costituita   dal   tradizionale copricapo   dell'Arma   dei   Carabinieri,   una   marsina   (con   code)   con spalline     metalliche     con     frange,     cordelline     ed     eventuali decorazioni,   sciarpa   blu   e   sciabola   per   gli   ufficiali,   solo   sciabola (o    fucile    da    assalto    AR    70/90)    per    il    rimanente    personale, bandoliera   con   giberna,   pantaloni   con   bande;   pantalone   corto con   doppia   banda   e   stivali   per   i   reparti   ippomontati,   camicia   bianca con   colletto   diritto   inamidato,   guanti   in   filo   bianco,   stivaletti neri   (con   fascette   metalliche   di   sperone   per   i   soli   ufficiali)   e,   se necessario, mantello di panno nero. Il   copricapo   della   grande   uniforme   speciale,   detto   "lucerna",   si distingue   per   il   notissimo   pennacchio   rosso   e   blu   (gli   ufficiali indossano   invece   la   feluca   detto   anche   "cento   piume"   rosso-blu). I     militari     appartenenti     alla     Banda     musicale     dell'Arma     dei Carabinieri   e   alle   fanfare   dei   battaglioni   indossano,   invece,   un pennacchio bianco e rosso. L'uniforme   operativa   (o   da   ordine   pubblico)   è   di   colore   blu:   si compone   di   basco,   giubba   e   pantaloni,   fazzoletto   da   collo   blu con   profilatura   rossa,   guanti   in   pelle   nera,   stivaletti   anfibi   neri operativi.   Per   i   seguenti   reparti   operativi   è   previsto   un   completo mimetico: Cacciatori    di    Calabria    e    Sardegna,    riconoscibili    dal basco   rosso   (versione   vecchia,   tipo   boschivo,   anche detta woodland) 1º     Reggimento     carabinieri     paracadutisti     "Tuscania" riconoscibili   dal   basco   amaranto   identico   a   quello indossato      dai      militari      della      Folgore      (versione policroma vegetata) Le   uniformi   femminili   si   distinguono   da   quelle   maschili   per   le abbottonature,     la     foggia     delle     giacche,     la     gonna     (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia. Compiti istituzionali Ai   sensi   del   D.   Lgs.   5   ottobre   2000,   n.   297,   l'Arma   ha   essenzialmente una   duplice   natura:   quella   di   forza   armata   e   quella   di   forza   di polizia.   Per   le   due   funzioni   dipende,   rispettivamente,   dal   capo   di stato   maggiore   della   difesa   e   dal   Ministero   dell'interno.   È   quindi un   Corpo   militare   di   polizia   (gendarmeria)   a   competenza   generale ed   in   servizio   permanente   di   pubblica   sicurezza,   dipendente   dal comandante   generale   e   dal   capo   di   stato   maggiore   della   difesa. In   ragione   della   sua   peculiare   connotazione   di   forza   di   polizia ad   ordinamento   militare   e   competenza   generale,   le   sono   affidati numerosi compiti. I    compiti    e    le    competenze    sono    principalmente    affermati    dal codice dell'ordinamento militare: Compiti militari: 1 concorso   alla   difesa   della   Patria   ed   alla   salvaguardia delle    libere    istituzioni    e    del    bene    della    collettività nazionale nei casi di pubblica calamità; 2 partecipazione     alle     operazioni     militari     in     Italia     e all'estero   sulla   base   della   pianificazione   d'impiego   delle forze   armate   stabilita   dal   capo   di   stato   maggiore   della difesa; 3 polizia militare: operazioni   di   polizia   militare   all'estero,    sulla   base   di accordi    e    mandati    internazionali,    concorso    alla ricostituzione   dei   corpi   di   polizia   locali   nelle   aree   di presenza   delle   forze   armate   in   missioni   di   supporto alla pace; Pubblica     sicurezza     (p.s.):      esercizio     esclusivo     delle funzioni   di   organo   di   sicurezza   per   l'Esercito,   per   la Marina   Militare   e   per   l'Aeronautica   Militare,   nonché,   ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace; polizia   giudiziaria:    esercizio   esclusivo   di   polizia   militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare; 4 sicurezza      delle      rappresentanze      diplomatiche      e consolari   italiane   ivi   compresa   quella   degli   uffici   degli addetti militari all'estero; 5 assistenza   ai   comandi   e   alle   unità   militari   impegnati   in attività      istituzionali      nel      territorio      nazionale, concorso al servizio di mobilitazione; 6 sicurezza     militare:     "L'Arma     dei     Carabinieri     fornisce all'autorità   individuata   dal   Presidente   del   Consiglio   dei ministri   nell'esercizio   delle   funzioni   di   cui   all'articolo   1 della   legge   24   ottobre   1977,   n.   801,   elementi   informativi necessari   per   il   rilascio   delle   abilitazioni   di   sicurezza agli   appartenenti   alle   Forze   armate,   al   personale   civile dell'amministrazione   della   difesa,   nonché   alle   persone fisiche    e    giuridiche    per    lo    svolgimento    di    attività produttive attinenti alla sicurezza militare dello stato". Compiti di polizia (artt. 159 e 161 del D. Lgs. n. 66/2010): - esercizio    delle    funzioni    di    polizia    giudiziaria    e    di sicurezza pubblica; - mantenimento dell'ordine pubblico e della sicurezza; - quale    struttura    operativa    nazionale    di    protezione civile,    assicurazione    della    continuità    del    servizio    di istituto    nelle    aree    colpite    dalle    pubbliche    calamità, concorrendo    a    prestare    soccorso    alle    popolazioni interessate agli eventi calamitosi. Compiti speciali: - servizi presso gli uffici giudiziari; - servizi presso la Presidenza della Repubblica; - assolvimento delle scorte d'onore. Istituzioni internazionali: - peacekeeping:   l'Arma   è   la   forza   di   polizia   italiana   per   la Forza   di   gendarmeria   europea,   e   partecipa   alle   missioni internazionali con l'unità specializzata multinazionale. Contribuisce   inoltre   ai   servizi   di   polizia   stradale   sulla viabilità   ordinaria   oltre   che   nel   servizio   di   frontiera lungo i confini terrestri. Organico l'Arma   dei   Carabinieri   contava   una   forza   organica   di   circa   116.000 unità di personale così ripartite: 4.000 ufficiali; 30.000 ispettori; 20 000 sovrintendenti; 62.000 appuntati e carabinieri. Ai   summenzionati   sono   da   aggiungere   circa   3.000   unità   in   forza extra-organica ripartiti nei vari ruoli e 1.100 allievi. Il motto Il motto dell'Arma dei Carabinieri è Nei secoli fedele. Venne    creato    nel    1914,    per    il    primo    centenario    dell'Arma,    e concesso    come    motto    araldico    ai    carabinieri    da    Vittorio Emanuele   III   il   10   novembre   1933,   in   applicazione   della   legge   24 marzo   1932,   n.   293,   che   riguarda   i   motti   araldici   per   l'Esercito Italiano. Contrariamente   a   quanto   si   crede,   non   fu   Gabriele   d'Annunzio   a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi Il   motto   andò   a   sostituire   il   precedente,   Usi   obbedir   tacendo   e tacendo   morir   (versi   tratti   dal   poema   La   Rassegna   di   Novara   di Costantino   Nigra),   sebbene   si   dovette   attendere   ben   oltre   dopo   la seconda   guerra   mondiale   perché   il   nuovo   riscuotesse   sufficiente diffusione. La Festa dell'Arma La   data   del   5   giugno   è   stata   assunta   come   festa   dell'Arma   dei Carabinieri,    in    celebrazione    del    5    giugno    1920,    data    in    cui    la Bandiera    dell'Arma    fu    insignita    della    prima    Medaglia    d'oro    al Valor    Militare    per    la    partecipazione    dei    Carabinieri    alla    Prima guerra    mondiale.    La    motivazione    che    ha    accompagnato    la medaglia   è   la   seguente:   "Rinnovellò   le   sue   più   fiere   tradizioni   con innumerevoli    prove    di    tenace    attaccamento    al    dovere    e    di fulgido    eroismo,    dando    validissimo    contributo    alla    radiosa vittoria delle armi d'Italia". La    festa    viene    celebrata    a    Roma    con    il    carosello    storico, rievocazione    delle    battaglie    più    importanti    a    cui    l'Arma    ha partecipato. La patrona: Virgo Fidelis La   patrona   dell'Arma   dei   Carabinieri   è   la   Virgo   Fidelis,   appellativo cattolico   di   Maria,   madre   di   Gesù,   scelta   come   patrona   dell'Arma dei   Carabinieri   l'11   novembre   1949,   data   della   promulgazione   di   un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII. La   ricorrenza   della   Patrona   è   stata   fissata   dallo   stesso   papa   Pio   XII per   il   21   novembre,   giorno   in   cui   cade   la   Presentazione   della   Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber. Dall'ottobre   del   2015   vi   è   dedicato   un   Santuario   diocesano   nella Chiesa   di   San   Giovanni   Battista   a   Incisa   Scapaccino   (Asti),   nella frazione   storica   di   Borgo   Villa,   il   primo   in   Italia   dedicato   alla patrona     dei     carabinieri,     destinato     a     diventare     meta     di pellegrinaggio per tutti i devoti e i militari della penisola. La preghiera La   preghiera   del   carabiniere   viene   recitata   nelle   cerimonie   militari solenni   che   riguardano   l'Arma   o   i   suoi   appartenenti.   Fu   scritta dallo   stesso   arcivescovo,   Carlo   Alberto   Ferrero   di   Cavallerleone, che   nel   1949,   come   ordinario   militare,   sollecitò   la   scelta   della Virgo Fidelis come patrona. L'inno L'inno   alla   Virgo   Fidelis   fu   composto   dal   professor   Mario   Scotti per   quanto   è   relativo   al   testo,   mentre   la   musica   e   il   relativo spartito sono del maestro Domenico Fantini. Ulteriori informazioni potranno essere  apprese sul sito istituzionale dell’Arma dei Carabinieri : http://www.carabinieri.it
© 2018
Associazione Nazionale Carabinieri - Sezione di Venezia c/o Comando Provinciale Carabinieri San Zaccaria, Castello 4693/A 30122  VENEZIA  - Tel. 041 528 6235 - Email  venezia@sezioni-anc.it